Una preparazione “in maschera”: protagonista, questa volta, il piccione, che, camuffato, sembra raddoppiare…
“Piglia un pipione* et pelalo molto bene senza acqua et guarda non squarciare niente la pelle. Dapoi caccia fore le interiori et riversa la pelle in modo che resti sana, et cacciala fore, et drizzala, et riempila de uno pieno facto de bone cose, et parerà un pipione integro.
Dapoi acconcia el corpo del pipione, et coci l’uno et l’altro allesso, o arrosto come ti piace. Et se lo coci arrosto metti un pocho de pane grattugiato et di sale. Et quando il pippione è mezzo cotto gettali di sopra del dicto pane; et togli un rosso d’ovo et ungi el ditto pippione con una penna tanto che facci un pocho di crosta, et dagli un pocho di focho che gli faccia prendere colore. Et in questo modo pare che non sia scorticato; et così pareranno doi”.
* pipione: piccione
(Maestro Martino)
Per notizie sul periodo e su alcuni personaggi sito de La tigre e l’ermellino.